Canto cabalistico meditativo di guarigione Yedid Nefesh, Amato dell’anima

Canto cabalistico meditativo di guarigione Yedid Nefesh, Amato dell’anima

30/04/2020 Off di Miriam Oryah

Il canto sacro meditativo è molto importante nella tradizione cabalistica e profetica, perché apre e pulisce i canali interiori e ci permette di ricevere i messaggi dell’Infinito riguardo a come dirigere la nostra vita e anche a sperimentare stati di illuminazione spirituali, quelli stati di coscienza trascendentali in cui capiamo molte cose incomprensibili della nostra vita e del mondo in generale e tante altre ci vengono rivelate. E’ noto che la rivelazione del profeta Elia può avvenire per tutti, ebrei e non ebrei, l’essenziale è essere delle persone spirituali e buone.

Le 22 lettere ebraiche sono dei recipienti di 22 diversi livelli di energia luminosa, utilizzare le preghiere e i canti ebraico cabalistici ci mette in relazione a questi livelli di luce divina interiore e ci aumenta l’emunà e bitachon (fiducia incrollabile nel sostegno e nell’aiuto divino) e ci rende capaci di trasformare il mondo e noi stessi con questa potente forza spirituale, energia, che è parte stessa della luce dell’En Sof. Le preghiere e i canti non sono solo cose religiose, ma recipienti di una forza spirituale enorme che diventa nostra quando la utilizziamo le shem shamaim, per parlare e cantare all’En Sof Infinito, anche quando non si capisce il significato delle parole ebraiche. La traduzione non è essenziale, ciò che è veramente essenziale è pronunciare le lettere ebraiche dei testi, soprattutto con una melodia, anche personale.

Tutto ha uno scopo e tutto viene dall’Alto, non c’è niente di casuale nella vita.

Bisogna vivere con la consapevolezza che veniamo guidati in ogni istante e che tutto è a nostro vantaggio, anche quello che sembra meno bello e difficile.

Il versetto più importante di questa canzone è:

Anà El nà, refà nà là (Per favore, o Dio, Ti supplico, guariscila [l’anima])

Be-harot là nòam zivach (mostrandole la dolcezza della Tua radiosa Luce).

Az titchazèk ve-titerapè (Allora sarà rafforzata e guarita)

Vehaytà la simchàt olàm (e avrà gioia eterna).

Anà El nà, refà nà là (Per favore, o Dio, Ti supplico, guariscila [l’anima]) è il potente versetto scoperto da Mosè per invocare la guarigione della sorella Miriam, la profetessa. Va benissimo usato come mantra da chi vuole guarire ad ogni livello, fisico, psicologico, emotivo, mentale, spirituale.

In questa canzone vediamo la connessione tra la Luce e la guarigione. Attraverso la gioia della percezione della brillantezza di Dio, l’anima è guarita e rafforzata.

TESTO Yedid Nefesh – Amato dell’anima
(composta da Rabbi Eliezer Azkari, c. 1530)

Il canto dell’anima

Yedìd nèfesh av ha-rachamàn (Amato dell’anima, Padre misericordioso).

Meshòch avdècha el retzonècha (Attrai il tuo servo a compiere la Tua volontà).

Yarùtz avdècha kemò ayàl (Ed egli correrà come una gazzella).

Yish’tachavè el mùl hadàrecha (per prostrarsi davanti alla Tua maestà).

Ye’ràv lo yedidotècha (Il tuo amore è più dolce per lui ),

mi-nòfet tzùf ve-chol ta’am (dello stillare del favo e di ogni delizia dell’altro mondo).

Hàdur naè ziv ha-olàm (Risplendente, Squisito, Splendore del mondo),

nafshì cholàt ahavàtecha (la mia anima è malata d’amore per Te).

Anà El nà, refà nà là (Per favore, o Dio, Ti supplico, guariscimela)

Be-harot là nòam zivach (mostrandole la dolcezza della Tua radiosa Luce).

Az titchazèk ve-titerapè (Allora sarà rafforzata e guarita)

Vehaytà la simchàt olàm (e avrà gioia eterna).

Vatìk yehemù nà rachamècha (Distinto, Antico, possa destarsi la Tua misericordia ora)

Ve-chusà nà al ben ahuvècha (per avere pietà di questo figlio della Tua amata [nazione]).

Ki zè kàma nichsòf nichsaftì (Poichè ho desiderato e sperato a lungo),

liròt be-tiferèt uzechà (di vedere il Tuo Potere in tutto il suo splendore).

Elè chamdà libì (Questo è il solo desiderio del mio cuore).

Ve-chusà nà ve-al titalam (per favore abbi pietà e non nasconderTi più).

Higàle nà u-fròs chàvivi alài (Per favore rivelaTi, mio Amato, e stendi ),

et sukkàt shelomechà (la tua tenda della pace su di me).

Ta’ir èretz mi-kvodècha (Illumina la terra con la Tua gloria),

naghilà ve-nismechà bàch (così che possiamo deliziarci e gioire soltanto in Te),

Mahèr ahùv ki và moèd (Amato, affrettati, perché il tempo è arrivato [di redimerci].

Ve-chanenù kimè olàm (E concedici grazia come un tempo).

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