Meditazione – Vivere in uno spazio di coscienza divina

Meditazione – Vivere in uno spazio di coscienza divina

11/12/2016 Off di Miriam Oryah

Questa è una meditazione  che si basa sui fondamenti della Cabalà e della Chasidut.

In pratica bisogna visualizzarsi al centro di uno spazio sacro composto da quattro pareti intorno a noi, un soffitto in alto e un pavimento in basso. Questa struttura è il nostro Tempio sacro o Mishkhan, tabernacolo, in cui vivere costantemente.

Queste sei direzioni spaziali, avanti, dietro, destra, sinistra, alto e basso corrispondono a sei precetti della Torah che vanno osservati costantemente, sei pensieri da tenere sempre nel cuore e nella mente.

Si tratta innanzitutto dei primi due dei dieci comandamenti promulgati al monte Sinai:

1)     Credere nell’esistenza di Dio e nella Sua Provvidenza Divina riguardo tutto quello che accade e accadrà nella nostra vita.

2)     Negare l’esistenza di qualsiasi altra divinità o forza che possa influenzare la nostra vita e il nostro destino. Il caso infatti non esiste ma tutto viene da Dio. In ebraico caso si dice mikrè (מקרה) che permutando le sue lettere assume il significato vero di “rak me Hashem” (רק מה’): tutto viene solo da Dio, non esistono altre forze o poteri.

Nel nostro Santuario di consapevolezza divina in cui dobbiamo vivere costantemente,

l’Alto è rappresentato dal primo comandamento della emunà/fede in Dio.

Il basso, sotto di noi è rappresentato dal secondo comandamento, la negazione di qualsiasi altro potere o divinità.

La parte di fronte a noi è la consapevolezza costante e continua del pensiero del Dio Unico, di Shemà Yisraèl, A-donài El’hoènu A-donài Echàd (Ascolta Israèl, il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno), che Dio è Uno e non c’è nessun altro all’infuori di Lui e che la Sua Presenza rappresenta il suo amore e misericordia, l’unico attributo divino che è presente nella nostra vita.

Alla nostra destra c’è l’amore di Dio, e tutte le cose positive che possiamo fare per manifestare il nostro amore per Lui.

Alla nostra sinistra c’è il timore di Dio, ovvero tutto quello che dobbiamo fare per non perdere il Suo amore e mantenere il nostro stato di riverenza e meraviglia verso la Sua Onnipotenza.

Dietro di noi, c’è la consapevolezza costante di impedire che pensieri impuri e passioni materiali (cibo, denaro, sesso) escano dal nostro subconscio ed entrino nel nostro conscio, inquinando la nostra mente/anima e distogliendoci dal nostro servizio divino. La nostra parte posteriore quindi è lo scudo che ci protegge dai pensieri sbagliati che ci allontanano dal divino.

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Per fare questa meditazione basta sedersi, chiudere gli occhi, meditare che siamo al centro di questo tempio sacro circondati da questi sei stati di coscienza o consapevolezza continua, ciascuno dei quali è un precetto della Torah.

In questo modo haKadosh Baruch Hu, il Santo Benedetto, sarà sempre con noi ovunque ci troviamo e le nostre vite saranno piene di gioia, perché Lui non ci abbandona mai. Come dice il re David nel salmo 23: “Anche se dovessi andare nella valle dell’ombra della morte, non temerò alcun male, perché Tu sei sempre con me.”

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