Penetrare un cuore di pietra

31/03/2011 Off di Miriam Oryah

Rav Lazer Brody

La Teshuvà (ritorno a Dio, pentimento) per essere veramente efficace deve consistere di quattro stadi fondamentali:

1)     Cessare immediatamente il comportamento negativo che ci distanzia dall’En Sof e dalla Sua Luce.

2)     Confessare a Dio il male fatto.

3)     ChiederGli perdono.

4)     PrometterGli di non ricadere più negli stessi errori.

Il pentimento cancella le cicatrici dall’anima. Quando uno di questi quattro punti manca o è deficiario, la Teshuvà non è completa, i nostri debiti spirituali non sono stati ripuliti e la nostra anima non è guarita. La cicatrice dell’anima è pericolosa perchè i debiti spirituali non pagati inducono il giudizio severo, perchè come dice la Ghemarà del Talmud, non ci sono tribolazioni senza previe trasgressioni.

Possiamo dire che la nostra teshuvà è stata efficace nel tirarci fuori dai guai? Ci capita spesso di fare teshuvà mentre la nostra mente sta già pensando alla prossima trasgressione? Che tipo di rimorso è stato dunque questo? Quando chiediamo perdono a Dio per i nostri comportamenti non proprio cristallini o per aver sparlato di altri, facciamo sul serio?

Siamo veramente dei Baalei Teshuva (maestri del pentimento e ritorno a Dio)? Proviamo veramente vergogna per le nostre mancanze e trasgressioni al punto di essere imbarazzati di fronte ad Hashem? Rabbi Nachman disse a Rabbi Natan che la vera vergogna e il rimorso per una colpa si sperimentano quando stiamo davanti ad Hashem in preghiera e le nostre guance bruciano per l’imbarazzo. Possiamo dire questo di noi? Se le nostre guance non bruciano, allora è un segno che non siamo imbarazzati dai nostri peccati. E se non ci vergogniamo di noi stessi, allora non c’è rimorso, e senza rimorso non c’è teshuvà.

Il motivo per cui non proviamo vergogna e imbarazzo di fronte a Dio è perché in questo generazione siamo privi di sensibilità spirituale, come se avessimo un cuore di pietra. Possiamo dire di preoccuparci per un altro essere umano? Ci preoccupiamo di qualcuno amico o conoscente che è appena stato licenziato dal suo lavoro? Possiamo davvero stare di fronte ad Hashem e dire che siamo veramente dispiaciuti per le nostre colpe? Molti di noi non immaginano neppure di avere qualcosa di cui pentirsi. Questo è un cuore di pietra.

Grazie a Rav Lazer Brody http://lazerbrody.typepad.com/lazer_beams/2010/08/piercing-the-heart-of-stone.html

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