Salmo 23

Salmo 23

14/05/2023 Off di Miriam Oryah
  1. Mizmor le David, Adonai roì lo echsar
  2. Binot deshe yarbitzeni, al me menuchot yenaaleni
  3. Nafshì yeshovev yancheni bemaghelei tzededek lemaan shemò.
  4. Gam ki elekh beghei tzalmavet lo irà rà ki Attà immadì, shivtekha umishantekha emma yenachamuni
  5. Taarokh lefanai shulchan neghed tzorerai dishanta bashemen kossì revaya..
  6. Akh tov vachesed yirdefuni kol yemei chaiai veshavti be Bet Adonai le orekh yamim.

TRADUZIONE

  1. Un Canto-Salmo di David: Hashem è il mio Pastore. Non mancherò di nulla.
  2. Egli mi ha adagiato su prati verdeggianti, mi ha condotto lungo acque tranquille.
  3. Molto spesso ha risuscitato la mia anima. Mi ha guidato lungo i sentieri della giustizia cosicché potessi proclamare il Suo Nome.
  4. Anche se dovessi camminare per una valle profonda offuscata dalla (sofferenza e) dalla morte, non temerò alcun male, perché Tu (la Tua presenza e la Tua grande amorevolezza) mi accompagnano. La Tua verga (la sofferenza che mi purifica) e il Tuo bastone (la Torah che mi guida) mi confortano (e mi assicurano che Tu non hai abbandonato la mia vita al caso).
  5. (Oh Dio) prepara il mio banchetto reale nonostante i miei nemici. Tu hai unto il mio capo con l’olio (la saggezza). La mia coppa (il mio cuore) trabocca (con ringraziamenti per Te e tutto ciò che mi hai dato).
  6. Concedimi di (continuare a percepire) la Tua bontà e la Tua clemenza (in tutto ciò che) mi succederà in tutti i giorni (e anche nelle notti buie) della mia vita. Possa io (meritare) di dimorare nella Casa di Hashem per tutta la mia vita e anche oltre nell’Eternità. (Possa il mondo diventare veramente la Casa di Dio, e l’umanità riconoscere la Tua Presenza ovunque, per sempre).

Commento:

Re Davide è in fuga perché il Re Shaul vuole fargli del male. Senza acqua ne cibo, David arriva in una foresta arida e bruciata dal sole, dove sviene per la fame e la sete (1 Samuele 22:5). Mentre dorme, l’anima di David lascia il suo corpo ed entra nel Giardino dell’Eden Celeste. Lì gli viene data una visione profetica di tutta la sua vita: gli vengono spiegati le ragioni nascoste delle sue sofferenze e gli vengono mostrate tutte le prove difficili del popolo ebraico, nel corso della sua lunga e difficile storia. Gli viene spiegata la cura e la provvidenza insondabile di Hashem per tutta la creazione. David viene quindi proiettato nel futuro dove gli viene mostrata una visione dell’Età Messianica e del Grande Shabbat, quando la Provvidenza Divina sarà completamente rivelata e non sarà più nascosta nelle leggi della natura e della storia.

Alla fine gli viene detto che deve ritornare nel suo corpo fisico. Gli viene assicurato che sarà protetto dal re Shaul, che il suo regno sarà stabilito, e che un giorno un suo discendente sarà il Redentore finale del popolo ebraico e dell’umanità. Alla fine, gli viene fatta assaggiare la Rugiada Celeste con la quale Dio farà rivivere i morti nel futuro finale. David si sveglia e scopre che l’intera foresta è umida della stessa Rugiada della Resurrezione dei morti. Mentre il fogliame fresco lo protegge dal sole, Davide si disseta con la rugiada e la sua anima torna a rivivere in lui. Per commemorare il miracolo di essere tornato in vita, Re David compose il Salmo 23.

Traduzione in inglese e commento di Rabbi Avraham Sutton.

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