Il ritorno della profezia

12/04/2011 Off di Miriam Oryah

Rabbi Avraham Sutton

Scrive il Rambam (Maimonide 1135 – 1204) nelle sue “Lettere dallo Yemen”, che una delle condizioni dell’età pre-messianica sarà la restaurazione della profezia. Il Profeta Elia apparirà prima dell’arrivo del Messia, e questo significa che la profezia sarà restaurata. Ciò è necessario perché il Messia sarà un re, e un re può essere “unto” con l’olio dell’unzione solo da un profeta.

Il Rambam dice anche che il Sinedrio sarà ristabilito prima dell’arrivo del Messia. Questo è logico: prima che un profeta possa ungere un re, egli deve essere prima formalmente accreditato dalla Corte Suprema del popolo ebraico. Di conseguenza, esiste una tradizione che il profeta Elia comparirà dapprima davanti al Gran Sinedrio di Gerusalemme per essere riconosciuto da questa istituzione.

Il Ramchal (Rabbi Moshe Chaim Luzzatto 1707-1747) aggiunge che il livello della profezia disponibile nell’Età Messianica sarà non solo qualitativamente diverso, ma anche quantitativamente maggiore rispetto ad ogni altra epoca della storia del mondo.

Quando guardiamo al mondo in generale, arriviamo a comprendere una risoluzione importante, basata sia sulla sua storia sin dalla Creazione che sulle predizioni dei profeti. Questa risoluzione è che l’umanità nel suo intero può esistere in quattro stati fondamentali. A tal riguardo, la storia dell’uomo è veramente simile alla vita di un individuo. Come un singolo individuo, l’intera razza umana nasce e deve raggiungere la maturità.

Il primo stato fu quello in cui l’ignoranza e l’oscurità prevalevano tra il genere umano, e la vera conoscenza di Dio e della Sua perfezione erano quasi del tutto oscure. I nostri saggi chiamano tale periodo “I duemila anni della desolazione”[1].

Il secondo stato è in qualche modo migliore, ed è quello in cui ci troviamo ora. Conosciamo l’esistenza e perfezione di Dio, abbiamo a disposizione la Sua Torah (Torah viene da “Or” Luce, Torah = luce spirituale; essa è quindi il termine antico che sta a significare illuminazione spirituale) e possiamo quindi servire Dio adempiendo alla Sua Volontà contenuta nella Torah.

Tuttavia viviamo in un’epoca in cui non vi è segno di profeta e siamo anche privi della vera illuminazione della Ruach haKodesh (Spirito Santo: Ispirazione Divina). Anche se l’uomo può acquisire molta conoscenza tramite il suo intelletto e sforzo, questo non può essere neppure lontanamente paragonato a ciò che egli potrebbe acquisire attraverso l’ispirazione spirituale concessagli da Dio. Queste due forme di conoscenza sono differenti come il corpo e l’anima.

Il terzo stato è migliore, ed è lo stato esistente al tempo del Beth haMiqdash (il Sacro Tempio di Gerusalemme). In questo periodo si verificarono meraviglie e miracoli, e la profezia poteva essere ritrovata tra gli uomini. L’ispirazione profetica, tuttavia, non fu concessa a tutta l’umanità, ma soltanto a pochi individui selezionati. Tale ispirazione oltretutto era molto difficile da ottenere anche per costoro, perché c’erano delle cose barriere che impedivano un individuo dal raggiungerla.

Il quarto stato è il migliore, e questo è lo stato che i profeti hanno predetto per il tempo finale. Questa sarà un’epoca in cui la follia cesserà di esistere del tutto. La Ruach haKodesh (la profezia, ispirazione divina) verrà riversata su tutta l’umanità e sarà raggiunta senza alcuna difficoltà di sorta.

In quel tempo, l’umanità avrà raggiunto la piena maturità. Da quel momento, l’umanità sperimenterà un’elevazione costante, deliziandosi per sempre in Dio e per tutta l’eternità.

I nostri profeti e saggi hanno detto: “Verrà presto il tempo in cui lo spirito profetico riempirà ogni essere umano”. Come era solito dire uno dei miei più grandi maestri, Rabbi Nachman Bulman di benedetta memoria: “È come la valvola di una pentola a pressione o un geyser. Le sorgenti della profezia sono state ermeticamente chiuse per così tanto tempo, che quando si apriranno avverrà un salto quantico nella consapevolezza, innalzando l’intera umanità nello spazio di un secondo.”[2]

Questo è ciò che intendeva Dio quando disse: “Riverserò il Mio Spirito su tutta la carne, e i vostri figli e figlie profetizzeranno. I vostri anziani sogneranno sogni, e i vostri giovani vedranno visioni” (Profeta Joel 3: 1-2), e “Metterò la Mia Torah dentro di loro, e la inscriverò sui loro cuori… Un uomo non insegnerà più al suo amico e a suo fratello dicendo: “Conosci Dio! Perché tutti loro Mi conosceranno, dal più giovane/piccolo al più grande/anziano!” (Geremia 31:32-33). Dopo di che, “Io [Dio] trasformerò [i linguaggi dell’] umanità in un singolo puro/evoluto linguaggio, così che tutti possano invocarmi nel Nome di Dio e servirLo insieme come una sola persona.” (Zefania 3:9). Dopo di che: “La terrà sarà piena della consapevolezza di Dio come le acque ricoprono il mare” (Isaia 11:9).

Quali profeti potenziali, siamo tenuti responsabili, verso noi stessi e gli altri, ad imparare molte cose, specialmente il tipo di cose che ci prepareranno a ricevere lo spirito profetico. L’importanza dell’assimilare Conoscenza spirituale, specificamente quella contenuta nella Torah, è assolutamente essenziale se vogliamo passare integri nella prossima epoca della storia del mondo.


[1] Oggi ci troviamo nel sesto millennio dalla creazione del primo uomo, Adamo ed Eva, cioè siamo nell’anno ebraico 5768. Soltanto 232 anni ci separano dalla fine del sesto millennio e all’entrata nel settimo millennio, in cui la realtà fisica di questo mondo sarà trasformata di nuovo nella realtà superiore del Giardino dell’Eden. Prima dell’avvento del settimo millennio, in qualsiasi momento di questi 232 assisteremo all’arrivo del Messia ebraico e all’instaurazione dell’Età messianica di pace per tutta l’umanità. Ogni momento da ora è valevole per il verificarsi dell’evento messianico.

[2] Ramchal dapprima afferma che questi quattro stati corrispondono al processo della crescita umana, dalla sua infanzia alla piena maturità. Ciò nonostante, egli li enumera in modo non sequenziale. Ovvero, prima parla dello stato più basso, poi salta al nostro stato presente, quindi ritorna allo stato esistente al tempo del Tempio di Gerusalemme, e poi salta in avanti nel futuro. Non è una contraddizione, infatti lo stato di coscienza accordato al popolo ebraico nell’età del Tempio fu un accenno allo stato futuro che esisterà nell’Età Messianica. Tuttavia non è considerato lo stesso dell’Età Messianica, perché in passato solo a pochi individui prescelti fu concesso il dono della profezia, mentre in futuro lo Spirito di Dio sarà riversato sull’intera umanità.

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