La via della meditazione di Rabbi Nachman di Breslov

03/12/2015 Off di Miriam Oryah

Rabbi Nachman di Breslov
da Hishtapkhut haNefesh (Effusione dell’anima)

La Ohr ha ganuz – la Luce nascosta
Se volete sperimentare la luce nascosta e acquisire la consapevolezza dei misteri della Torah (sod ha Kabbalah), che saranno rivelati nel futuro ultimo, dovreste impegnarvi molto nella meditazione diretta a Dio. Giudicare tutto quello che fate per vedere se è positivo e corretto agire in tal modo di fronte a Dio, che ci fa del bene costantemente. Valutate quindi le vostre parole con il giudizio. Vi auto-giudicate, e siete voi stessi il giudice di tutte le vostre azioni.

Grazie a questo, potete sbarazzarvi di tutte le paure. Non avrete più paura di qualsiasi persona che vuole dominarvi, che sia un capo, un proprietario, esattore, ladro, belva, o qualsiasi altra cosa al mondo. La vostra unica paura sarà il timore di Dio.

Sarete quindi in grado di elevare la paura alla sua radice, che è la conoscenza (Daat). Sarete degni della conoscenza perfetta, e quindi saprete chi dovete temere veramente. Vi renderete conto che l’unico che dovete temere è Dio, e la vostra paura è un profondo timore della Sua maestà.

Attraverso questo, sarete degni di comprendere gli elementi rivelati, non mistici della Torah. Sarete anche degni dell’umiltà vera. Potrete così pregare letteralmente con auto-sacrificio (mesirut nefesh), annullando interamente il fisico e l’ego durante la preghiera. Sarete così in grado di pregare senza alcun intento di guadagno, e non penserete a voi stessi. Annullerete il vostro essere fisico e il vostro ego, e sarà come se non esisteste.

Così facendo sarete quindi degni di comprendere i misteri della Kabbalah della Torah. Potrete così sperimentare la luce nascosta, che sarà rivelata nel futuro ultimo. Tutto questo viene raggiunto attraverso la meditazione.

27. I salmi e il respiro divino

Quando si recitano i Salmi, è nobile come se li stesse recitando re David stesso.
Re David compose i Salmi con l’ispirazione divina, in ebraico Ruach haKodesh, che si può tradurre anche “respiro divino”.

Questo respiro divino si trova ancora nelle parole dei Salmi. Quindi una persona che recita i Salmi, il suo stesso respiro risveglia il divino che è nelle parole. Quando si recitano i Salmi, è quindi come se Re David stesso li stesse cantando.

Quando una persona è malata, è molto benefico per lei avere fiducia solo in Dio, avere fede che recitare i Salmi lo aiuterà.

La fede è un supporto e un bastone. Ci si può appoggiare e contare su Dio così come ci si appoggia a un bastone. Re David perciò disse: “Dio è stato il mio bastone” (Salmi 18,19). David fu in grado di appoggiarsi a Dio, come un supporto fisico.

La Torah dice riguardo a una persona ferita: “ Se si alza e cammina con il suo bastone, sarà ripulito” (Esodo 21,19). Questo indica che si viene guariti con il bastone della fede.

L’inverno è la gravidanza e l’estate è la nascita. D’inverno tutte le piante e le erbe sembrano morire. La loro forza si dissolve e sembrano come morte. Ma quando arriva l’estate, si risvegliano e ritornano a vivere.

È scritto: “Isacco uscì a meditare (su’ach) nel campo” (Genesi 24:63). Il Talmud insegna che questa meditazione era la preghiera.

Quando inizia l’estate, va molto bene meditare nei campi. È un tempo in cui si può pregare Dio con desiderio e nostalgia.

La meditazione e la preghiera sono una sicha in ebraico. Un cespuglio del campo in ebraico è un siach. Perciò, quando ogni cespuglio del campo inizia a ritornare alla vita e a crescere, essi tutti desiderano essere inclusi nella preghiera e nella meditazione.

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